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✅SUGGERISCO UN LIBRO: Imparare a non vedere per comprendere quel che c'è e cogliere quel che non c'è


Ricordo ancora il senso di gratitudine, misto a soddisfazione, che avvertii quando, un po' di mesi orsono, ricevetti una mail dal Prof. Marco Condidorio che, con estremo garbo, mi chiedeva di potere inserire, all'interno del libro a cui stava lavorando, un mio articolo sull'inclusione scolastica.

Per chi, come me, scrive per lavoro ma soprattutto per passione, scoprire che i propri scritti vengano letti ed apprezzati da fior di Professionisti come Marco Condidorio, è una soddisfazione enorme!!

Vi lascio dunque immaginare la gioia provata il giorno in cui, il Manuale di Tiflologia del Professore, è giunto tra le mie mani... Scorrere le tante pagine dell'opera, e trovare (a pagina 388) la mia pubblicazione, è stato uno dei momenti più gratificanti della mia attività!!

Dico dunque GRAZIE al Prof. Condidorio, e cerco di ricambiare la stima professionale accordatami, redigendo una mia modesta recensione alla sua egregia opera.

Ebbene, trattasi di un testo Universitario, dunque destinato a studenti e Docenti di tutta Italia, ed è un Manuale di Tiflologia, che è lo studio della cecità. Il Manuale ha inevitabilmente un taglio specialistico, ma chi legge non se ne accorge affatto... E questa è, a mio avviso, una delle più grandi qualità che uno studioso/scrittore possa avere. Difatti, se "un addetto ai lavori" riesce a scrivere della disciplina in cui è specialista con uno stile fruibilissimo, colloquiale, accattivante, e perfettamente comprensibile da chiunque, ecco che ha magistralmente raggiunto l'obiettivo primario della sua attività.

Gli studenti ed i Docenti che avranno modo di studiare sull'opera di Marco Condidorio, si troveranno dinanzi ad un libro bello (la copertina con la Venere del Botticelli è già tutto un programma!!), e scritto con notevole competenza e tanto tanto amore. La Tiflologia viene esposta ed esplicata in ogni sua partizione, ricorrendo ad uno stile che rende molto agevole e per nulla noiosa la lettura e/o lo studio. L'Autore si avvale difatti di uno stile espositivo articolato in domande e risposte; una scelta stilistica che appartiene anche a me, e che si dimostra molto utile proprio nelle trattazioni specialistiche. Attraverso il susseguirsi di "domande retoriche", l'Autore si pone dal "punto di vista" del lettore, e fornisce lui tutte quelle risposte e tutti quei chiarimenti necessari a chi si accosta per la prima volta ad una data disciplina, nel nostro caso, alla Tiflologia.

La funzione divulgativa, è dunque perfettamente assolta.

Ma come vi dicevo, l'opera è scritta non solo con competenza, ma anche con tanto amore, e ciò si percepisce dalla prima all'ultima pagina. Solo chi ama la propria disciplina, ed ama profondamente quei discenti di cui ha condiviso in prima persona le fragilità, le difficoltà, e le esigenze, può realizzare un'opera così attenta e compiuta. Nel libro, il discente è al centro di tutto, come è giusto che sia, e le figure di riferimento fondamentali per il suo processo di crescita, formazione, evoluzione, ed acquisizione di autodeterminazione, vengono costantemente richiamate alla rilevanza del proprio ruolo. Difatti, l'errore di approccio, la disattenzione, la superficialità, e l'incompetenza, sono fattori che possono determinare il fallimento del processo, e dunque pregiudicare la vita presente e futura del disabile. Da qui, la necessità di spiegare con dovizia di particolari le specifiche esigenze del discente fragile, l'importanza di proporre metodi didattici e progetti educativi adeguati, di individuare (suggerendolo con immagini e schemi presenti nel Manuale) il materiale didattico più utile e confacente, ma soprattutto e sempre, la necessità di un richiamo forte al ruolo che l'insegnamento può e deve avere.

Dopo avere trattato la Tiflologia a 360°, il Manuale si conclude con un settore ove è possibile consultare la normativa vigente sulla disabilita', nonché alcuni contributi su disabilita' e Scuola, tra cui il mio articolo.

Insomma, siamo dinanzi ad un'opera talmente completa che, da sola, potrebbe rappresentare un ottimo punto di partenza verso quella formazione adeguata, professionale, e specialistica, che tanto serve e tanto manca alla Scuola Italiana, chiamata ad accogliere tutte le unicità dei nostri ragazzi.

Consiglio vivamente la lettura di questo libro a chiunque si trovi ad avere l'onore e l'onere di educare e crescere una personalità in evoluzione, soprattutto se fragile.

Mi piace concludere questo mio personale "sguardo sull'opera", citandone un passaggio che reputo autenticamente bello: "la didattica è l'educazione che si manifesta nel pensiero del discente, come l'arte dello scultore nella pietra, offerta da madre natura, al pensiero ed alle mani dell'artista. Non è plagiare, ma dare forma ad un'umanità con proprie caratteristiche e bisogni. L'alunno, lo studente, "segnati" con competenza e responsabilità, potranno dirsi pronti a decodificare e codificare, attraverso quanto appreso lungo il percorso degli studi e della crescita, la realtà di cui sono parte non passiva ma attiva".

GRAZIE Prof. Condidorio; grazie per avermi dato la possibilità di far parte, nel mio piccolo, di una creazione di così ampio respiro; grazie per aver tracciato agli Educatori presenti, ed agli Educatori in fieri, la strada maestra verso un insegnamento all'altezza della sua ineludibile e pregnante funzione sociale.

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